La Coppa Intercontinentale, il trofeo più prestigioso image
09/01/2018
 
La Coppa Intercontinentale (1960-2004), fu considerata una competizione assegnataria del titolo mondiale per club poiché disputata dai rappresentanti dei due continenti con maggior sviluppo calcistico, Europa e Sud America. Come affermano gli esperti, fu un trofeo più prestigioso dell'odierno mondiale per club, soprattutto per i team europei; i perché sono da collegarsi al fatto che, anche se le regole variavano, erano regole ponderate, restrittive sull'utilizzo dei giocatori stranieri. Queste norme portavano molto equilibrio tra le squadre europee e sudamericane, in più il divario economico tra i due continenti non era così marcato. Nella stagione 1995-'96 le squadre schieravano al massimo 3 stranieri in campo (illimitati in rosa). Dal 1996-1997 invece le squadre europee potevano avere al massimo tre extracomunitari  in rosa (tra questi erano compresi, naturalmente, calciatori europei non provenienti da paesi membri dell' Unione che in quel periodo erano solo quindici e che attualmente sono ben ventotto) senza limitazione per i giocatori comunitari in campo e fin qui questo significava che molti giocatori di livello rimanevano a giocare nei club del Sud America.
 
Il football, al di fuori dei continenti sopra citati, era si praticato ma a livelli bassi, prova ne è che ai mondiali di calcio le nazionali di gran lunga migliori erano (e sono) quelle europee e sudamericane le quali erano composte da giocatori che giocavano sempre in patria o nei due continenti più sviluppati.
 
A fine anni '90 in Europa cominciò a diffondersi l'uso del "doppio passaporto facile" soprattutto per i giocatori sudamericani, in più, famosa è la vicenda dei passaporti falsi che coinvolse (anche) molte società italiane che comunque in quegli anni non arrivarono sul tetto del mondo. Si andava così verso il  declino (lento) dei club del sud del nuovo continente.
 
Verso la metà della prima decade degli anni 2000 le regole mutarono ancora, la FIFA permise alle federazioni nazionali di emanare le regole in materia di tesseramento dei calciatori extracomunitari i quali potevano giovarsi dello status di comunitari dopo pochi anni di militanza in squadre europee. Alcune federazioni non posero limiti ai tesseramenti, altre posero limiti "molto permissivi" se non addirittura grotteschi; come la possibilità di tesserare un extracomunitario come comunitario pur che sia stato tesserato prima da una società della stessa federazione nazionale. Parecchi furono i casi, anche in Italia, di giocatori comprati da una squadra (con cui non giocarono mai) e girati in prestito ad un' altra nella stessa sessione di mercato, calciatori che poi venivano riscattati nella sessione successiva. Con questo espediente si aggiravano completamente le normative riguardo al limite sui calciatori extracomunitari.

Solo nel 2010 però si ha la prima finale senza una squadra sudamericana (mondiale per club) e con una squadra con più di tre extracomunitari, l'Inter ne schierò ben 8, la formazione titolare nerazzurra era composta da 8 sudamericani (4 dei quali con doppia cittadinanza), un africano e solo 2 europei (nessun giocatore nato in Italia). Tutte queste regole hanno portato all' indebolimento progressivo dei club sudamericani e al rafforzamento ulteriore di quelli europei con la crescita di club di altre parti del mondo. Non è un caso che la FIFA abbia voluto la "ristrutturazione" della Coppa Intercontinentale (che anche negli ultimi anni ha sempre mantenuto equilibrio nelle sfide) trasformandola in "Club World Cup"; competizione testimone per i primi anni della superiorità tecnica delle squadre dei due continenti storicamente più avanzati, l'Europa e il Sud America ma via via con questi ultimi palesemente in declino rispetto ai primi. Le squadre sudamericane comunque sono riuscite a portare a casa il trofeo in qualche occasione anche se, eccezion fatta per il Corinthians nel 2012, sono state dominate sotto il profilo del gioco.
 
Un accenno va fatto anche al Campionato mondiale per club FIFA 2000 svoltosi in Brasile. Non essendo un torneo sostitutivo della Coppa Intercontinentale che, agli occhi dei tifosi, dei giornalisti e degli addetti ai lavori stessi, rappresentava la vera competizione atta a laureare i campioni del mondo, ebbe ben poco successo. Lo scarso appeal del torneo portò alcuni club a rinunciare e ad essere sostituiti. Questa edizione sperimentale si distinse per la sufficienza con cui le due compagini europee, il Real Madrid e il Manchester United, affrontarono la manifestazione che fu disputata con grande impegno solo dalle due squadre brasiliane che giocavano in patria. La FIFA tentò di creare una seconda edizione da contendersi nel 2001 in Spagna, ma il progetto ovviamente fallì velocemente. La soluzione fu trovata con una manifestazione che somiglia alla Coppa Intercontinentale. La Coppa Toyota del Campionato del Mondo per club FIFA, l'attuale mondiale per club, nacque nel 2005 e si svolse nello stesso luogo, nello stesso periodo e con lo stesso sponsor della Coppa Intercontinentale, quest'ultima finanziata dalla Toyota e giocata in Giappone a partire dal 1980.
I campioni d'Europa e del Sud America non si incontrano più direttamente in finale, ma devono affrontare in semifinale le due vincenti delle eliminatorie.
 
Le leggi e le regole calcistiche europee sono state la rovina della competizione mondiale, trasformando il continente Sudamericano in un semplice serbatoio di talenti per le squadre europee le quali, salvo rare eccezioni, portano a casa tutti gli anni il mondiale per club a mani basse; senza partite leggendarie, scontri epici che caratterizzavano la COPPA INTERCONTINENTALE. Memorabile fu la "Battaglia di Montevideo" dove il Racing Avellaneda ebbe la meglio sul Celtic (1967) in un incontro che finì con ben sei espulsioni; leggendaria fu Juventus - Argentinos Jrs. dove i bianconeri, nel 1985, prevalsero ai rigori dopo il 2-2 e due gol annullati alla Juve e uno agli argentini, epica fu anche Boca Jrs. - Real Madrid, 2-1 nell'anno 2000; dove in Argentina ci fu addirittura una rivolta in un carcere per vedere la partita. Queste cose nella Coppa del mondo per club non le abbiamo mai viste. Non è un caso che anche la FIFA nel 2017 abbia ufficialmente insignito i club vincitori della Coppa Intercontinentale (1960-2004) del titolo di "Campioni del mondo FIFA", visto che l'antecedente dell'odierno mondiale club aveva ben altro peso.
 
Giovanni Fiderio
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