Milan - Steaua image
21/05/2018
 
Milan - Steaua fu la finale di Coppa dei Campioni 1988-1989, la Steaua era una signora squadra che aveva vinto nel 1986 il trofeo a Siviglia contro il Barcellona, ma il Milan scendeva in campo con tutti i favori del pronostico; anche perchè alla finale al Camp Nou di Barcellona c'erano 98.000 spettatori, quasi tutti tifosi rossoneri e qualche spettatore neutrale causa l'impossibilità, da parte dei tifosi della Steaua, di lasciare la Romania come turisti in quanto vigeva ancora la Cortina di ferro sotto la dittatura di Nicolae Ceausescu.
 
LA PARTITA
 
Nei primi minuti la Steaua tiene bene palla ma è un possesso "sterile", il Milan prende presto in mano le redini della partita e al 18° passa in vantaggio: tiro da fuori di Colombo, errore del portiere che non trattiene la palla e dopo una carambola tra l'estremo difensore ed un suo compagno di squadra, Gullit mette dentro l'1-0.
 
Al 28° Tassotti va via sulla fascia destra dopo che il capitano Stoica cade goffamente a terra lasciandogli tutto il tempo per effettuare il traversone in mezzo l'area dove Bumbescu lascia liberissimo Van Basten che svetta di testa e trafigge il portiere Silviu Lung, 2-0 Milan in meno di mezz'ora.
 
L' episodio più inconsueto però, per una finale di Coppa dei Campioni, è sicuramente il 3-0 segnato da Gullit al 38°: Donadoni avanza indisturbato fino a poco più avanti della tre quarti rumena, crossa col sinistro in mezzo, Gullit è appostato al limite dell'area con due giocatori dello Steaua che lo lasciano smarcato, l'olandese ha il tempo di stoppare la palla, farla rimbalzare (nel frattempo i difendenti rumeni non chiudono, il centrale rimane completamente fermo guardando il treccioluto 10 milanista, il terzino si allarga inutilmente sulla sinistra andando verso Colombo) e tirare in porta; 3-0 per il Milan nel primo tempo.
Nel secondo tempo il Milan gestisce e segna ancora con Van Basten che supera l'immobile Bumbescu che non interviene per contrastarlo, l'olandese con il sinistro batte per la quarta volta il portiere Lung.
Finisce in trionfo, 4-0.
 
LA CRITICA
 
La critica internazionale all'epoca esaltò il Milan che giocò una partita spettacolare e stravinse in tutti i duelli e di conseguenza nel risultato, ma si sottolineò anche l'atteggiamento troppo molle di una Steaua che era si inferiore ma era comunque una squadra esperta, che in quella partita commise errori tecnici evidenti in tutti e quattro gli episodi decisivi.
 
I SOSPETTI  (MAI PROVATI)
 
Qualche tempo dopo, tra giornalisti, tifosi e addetti ai lavori, giravano voci (provenienti da est) di un presunto accordo tra la società rossonera, la federazione calcistica rumena e la Steaua (per la vittoria in pompa magna del Milan) con Nicolae Ceausescu che diede il suo benestare, per una somma intorno ai 50 miliardi delle vecchie lire da spartirsi tra lui e tutti i componenti coinvolti nell'operazione, i quali, sempre secondo alcune fonti, costruirono ville e giravano con automobili e oggetti vistosi dopo poco tempo.
 
LA ROMANIA IN QUEGLI ANNI
 
In Romania, in quegli anni, possedere anche una macchina fotografica era oggetto di interrogatori, Andrei Pandele, il più famoso fotografo rumeno ha rivelato che suo padre, col benestare della dittatura poteva partecipare a congressi all'estero e da Vienna gli portò la sua macchina fotografica. Nel primo anno e mezzo fu interrogato più o meno 30 volte. Se si scattavano fotografie che raffigurassero un disagio come le code per il pane o il malfunzionamento di mezzi e strutture pubbliche si poteva essere condannati anche a 6 anni di carcere. Lo stipendio ufficiale di Ceausescu era pari a uno stipendio medio di un impiegato americano dell'epoca, lo stipendio di un calciatore era di sicuro molto inferiore.
 
Denis Roman
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